In Yemen si è abbattuta la tempesta perfetta. La guerra tra le forze armate governative e i ribelli Houthi ha causato una grave carestia che ha a sua volta creato le condizioni per l’epidemia in corso di colera. Una malattia che, se non trattata immediatamente, nel più del 50% dei casi porta alla morte.

Fino ad oggi hanno perso la vita oltre 1.700 persone, ma si stima che il numero sia destinato a crescere già dalle prossime settimane perché l’epidemia continua a diffondersi ad una velocità allarmante. In totale sono oltre 300 mila coloro che hanno già contratto la malattia, ma sale fino a 7 milioni il numero di persone che vive in aree ad alto rischio di trasmissione.

In Yemen è in corso una delle più gravi crisi umanitarie mondiali”, dichiara Francesco Mazzarelli, direttore regionale per l’Africa orientale e lo Yemen di INTERSOS, unica organizzazione non governativa italiana presente in Yemen. “Due terzi della popolazione non ha accesso all’acqua potabile, i dipendenti pubblici non vengono pagati da mesi, le strutture sanitarie sono al collasso, l’energia elettrica salta continuamente. L’elenco è davvero lungo, stiamo parlando di un paese allo stremo”.

Più di 2 milioni di bambini a rischio

Il colera è un’infezione che colpisce soprattutto i più deboli. “In Yemen sono i bambini malnutriti i più vulnerabili poiché i loro sistemi immunitari sono già molto deboli”, spiega Mazzarelli. Anche in questo caso i numeri sono impressionanti: sono oltre 2 milioni i bambini malnutriti che rischiano ogni giorno di essere contagiati.

Prevenzione e cura, l’intervento di INTERSOS

INTERSOS, presente nel paese dal 2008, sta rispondendo all’emergenza colera in due dei governatorati più colpiti dall’epidemia, quello di Ibb e Taiz. “Con uno staff di circa 60 persone, abbiamo raggiunto oltre 6000 persone nel mese di giugno. Circa 1851 persone sono state curate dai nostri operatori in diversi CTC (Cholera Treatment Centre)”, dichiara Mazzarelli.

“Acqua pulita. Ecco come si combatte il colera”, sottolinea Mazzarelli. Per questo INTERSOS lavora anche sulla prevenzione organizzando diversi incontri formativi ai quali hanno partecipato fino ad oggi 4024 persone e svolge diversi interventi per depurare l’acqua in pozzi e serbatoi privati.