Riportiamo il comunicato congiunto delle ONG sull’impatto delle misure antiterrorismo e delle sanzioni sull’azione umanitaria

 

 

In vista dell’European Humanitarian Forum (EHF) dal 21 al 23 marzo prossimi, e seguendo con preoccupazione l’evolversi della crisi in Ucraina, 48 ONG e 7 reti di ONG accolgono con favore un’agenda che include sessioni che mettano in luce le sfide che le misure restrittive pongono all’azione umanitaria. Oggi, le misure antiterrorismo, le sanzioni e le conseguenti restrizioni, la due diligence e gli obblighi di compliance costituiscono una delle principali sfide per le organizzazioni umanitarie e l’azione umanitaria. Ci auguriamo che le discussioni all’EHF portino l’UE e i suoi Stati membri a impegni chiari che impediranno le conseguenze involontarie di tali misure restrittive, in particolare sulla capacità delle nostre organizzazioni di raggiungere le persone che necessitano di aiuto.

 

Yemen, Afghanistan, Mali sono gli esempi più recenti che richiedono l’assoluta necessità di garantire che le misure restrittive non ritardino o impediscano la risposta ai bisogni delle popolazioni civili, anche nelle aree sotto il controllo di gruppi armati non statali. Allo stesso modo, è della massima importanza che le sanzioni contro la Russia non influiscano sulle capacità, attuali o future, delle organizzazioni umanitarie di fornire aiuti in Ucraina anche nei territori che non sono sotto il controllo del governo ucraino e alle frontiere condivise.

 

Gli obblighi di due diligence imposti dalle misure restrittive dei donatori spesso non distinguono le organizzazioni umanitarie dagli operatori statali, mettendo a repentaglio la neutralità che è fondamentale per la sicurezza di chi lavora per le ONG. Operando in aree in cui sono presenti gruppi terroristici o altri attori sanzionati, le ONG hanno e continuano a sviluppare solidi meccanismi di gestione del rischio, inclusi criteri di selezione dei beneficiari basati sui bisogni, valutazioni di due diligence per partner e fornitori, sistemi di monitoraggio e valutazione, procedure di accountability, nonché revisioni interne ed esterne. Nonostante ciò, le ONG devono ancora affrontare notevoli rischi legali e problemi di accesso finanziario. Il “de-risking” bancario – banche che si rifiutano di elaborare bonifici per organizzazioni umanitarie in paesi interessati da misure restrittive – limita fortemente l’accesso ai fondi necessari per una rapida consegna degli aiuti. In paesi e aree oggetto di misure restrittive, questi ostacoli impediscono alle organizzazioni umanitarie di impegnarsi nell’affrontare urgenti bisogni salvavita, come azioni di risposta e prevenzione delle carestie, rendendo impossibile fornire aiuti esclusivamente sulla base dei bisogni della popolazione. Di conseguenza, popolazioni in crisi sono private dell’assistenza vitale di cui hanno bisogno.

 

Questo problema specifico è stato sottolineato nella serie di discussioni tenutasi a New York organizzate dall’UE, insieme a Francia, Germania, Messico, Niger, Norvegia e Svizzera tra marzo e giugno 2021, che hanno portato alla seguente raccomandazione: “È imperativo affrontare gli effetti delle sanzioni e delle misure antiterrorismo sull’azione umanitaria, compresa la criminalizzazione degli operatori umanitari, attraverso efficaci misure di mitigazione, che includono l’introduzione e l’applicazione coerenti di esenzioni umanitarie ben strutturate, dove necessario.”

 

Le ONG assicurano che gli aiuti sono rivolti a coloro che ne hanno bisogno, in linea con i principi umanitari. In molti contesti, la programmazione umanitaria e di sviluppo è essenziale per salvare vite umane, alleviare le sofferenze e proteggere persone colpite dalle crisi. Per il lavoro umanitario, di sviluppo e di protezione, è fondamentale consentire alle ONG di lavorare con le stesse capacità e flessibilità sia durante le crisi che in contesti pre e post crisi, al fine di fornire adeguatamente servizi alle persone bisognose.

 

Sebbene apprezziamo il lavoro svolto per fornire esenzioni umanitarie in alcuni contesti, servizi umanitari dovrebbero essere assicurati ovunque alle persone bisognose. Le organizzazioni umanitarie sono molto preoccupate per l’introduzione di nuove linee guida da parte del governo francese che richiedono alle organizzazioni di effettuare screening sui beneficiari degli aiuti. Questa misura è incompatibile con una risposta che si basi sui principi umanitari, in quanto bloccherebbe la distribuzione imparziale degli aiuti. La neutralità e l’indipendenza delle organizzazioni dagli Stati, compresi gli Stati donatori, è fondamentale per la sicurezza e la protezione delle popolazioni e dei lavoratori.

 

Con enormi implicazioni per la raccolta e la gestione dei dati personali, lo screening dei beneficiari degli aiuti non solo è inefficace nella prevenzione del finanziamento del terrorismo, ma è anche impossibile da realizzare, soprattutto nei paesi in cui le persone in crisi non hanno documenti di identità. Lo screening dei beneficiari degli aiuti reindirizzerebbe importanti risorse umane, tecniche e finanziarie verso attività amministrative e di due diligence, minando gli impegni del Grand Bargain e a scapito della qualità e della copertura degli aiuti.

 

Considerando l’attuale sviluppo delle misure restrittive e dei regolamenti europei, e tenendo presente l’attuale interpretazione francese di come queste misure dovrebbero essere attuate, l’European Humanitarian Forum sarà un momento chiave per concordare su approcci concreti per salvaguardare i principi umanitari e le capacità delle organizzazioni umanitarie di fornire assistenza alle persone che necessitano di aiuto umanitario. È fondamentale che gli Stati membri dell’UE:

 

  • Garantiscano alle ONG di condurre attività durante le crisi, nonché in contesti pre e post-crisi, per attività umanitarie, di sviluppo e di protezione, anche nei territori colpiti da sanzioni. Lo sforzo in corso per includere esenzioni umanitarie esplicite in tutte le misure restrittive decise a livello dell’UE dovrebbe essere proseguito e rafforzato nel rispetto del Diritto Internazionale Umanitario e del Diritto Internazionale dei Diritti Umani. Tali disposizioni specifiche devono includere chiare e adeguate garanzie per le operazioni umanitarie, la prevenzione della criminalizzazione delle organizzazioni e del loro personale e la fornitura di aiuti in linea con i principi umanitari.
  • Definiscano, alla luce di queste esenzioni, chiari impegni comuni nei confronti di donatori, organizzazioni umanitarie, settore privato e operatori finanziari, per facilitare l’applicazione coerente dei meccanismi di prevenzione del finanziamento del terrorismo che consentano la consegna rapida degli aiuti in linea con i prinicipi umanitari. È essenziale che:

 

Gli Stati membri dell’UE tutelino il libero accesso al sistema bancario per le organizzazioni umanitarie, che è il meccanismo più sicuro per sostenere i servizi finanziari necessari per gli aiuti umanitari e di sviluppo;

Gli Stati membri dell’UE e i donatori dovrebbero riconoscere il principio di non discriminazione per i beneficiari degli aiuti e pertanto non dovrebbero richiedere lo screening dei beneficiari.

 

Sostenuto dalle seguenti ONG e reti:

  1. ACT Alliance
  2. ACT Alliance EU
  3. ACTED
  4. Action Against Hunger
  5. ADRA Germany
  6. Amel
  7. Arbeiter Samariter Bund
  8. arche noVa
  9. CAFOD
  10. CARE International
  11. Caritas Germany
  12. CartONG
  13. Christian Aid
  14. Christian Aid Ireland
  15. CLEAR Global
  16. Danish Refugee Council
  17. Fida International
  18. FRD Pakistan
  19. Groupe d’Action de Paix et de Formation pour la Transformation 20. GOAL
  20. Hamap Humanitaire
  21. Humanity & Inclusion – Handicap International
  22. Insecurity Insight
  23. International Federation of Medical Students’ Associations 25. International Medical corps
  24. International Rescue Committee
  25. Intersos
  26. Islamic Relief Worldwide
  27. Secours Islamique France
  28. Jesuit Refugee Service
  29. Johanniter International Assistance
  30. Kindernothilfe
  31. La Chaîne de l’Espoir
  32. LM International (Läkarmissionen)
  33. MEDAIR
  34. Médecins du Monde International Network
  35. Mercy Corps
  36. Norwegian Church Aid
  37. Première Urgence Internationale
  38. Solidarités International
  39. Terre des Hommes
  40. Trocaire
  41. War Child Holland
  42. Welthungerhilfe
  43. World Federation for Medical Education
  44. World Medical Association
  45. World Patients Alliance
  46. World Vision International
  47. Botswana Council of Non-Governmental Organisations
  48. Conseil des Organisations Non Gouvernementales d’Appui au Développement (CONGAD Senegal)
  49. Coordination SUD
  50. Finnish Development NGOs (FINGO)
  51. International Council of Voluntary Agencies (ICVA)
  52. La coordinadora de ONG para el Desarrollo
  53. Réseau des Plateformes d’ONG d’Afrique de l’Ouest