Nei giorni scorsi INTERSOS, organizzazione umanitaria italiana, ha dovuto evacuare il suo staff da Batafango, nel nord della Repubblica Centrafricana (RCA), a causa del riaccendersi delle violenze nell’area. Negli ultimi tempi sono stati più di 100 gli attacchi in tutto il paese contro le organizzazioni umanitarie, alcuni perfino con lanci di razzi e l’utilizzo di armi automatiche, determinando così la scelta di INTERSOS di sospendere a tempo indeterminato i propri programmi di aiuto a Batafango.

“Siamo coscienti della necessità della nostra presenza al fianco della popolazione vulnerabile – dichiara Federica Biondi, Capo Missione INTERSOS in RCA-, ma siamo stati costretti a prendere queste misure per i nostri operatori umanitari perché la loro sicurezza è condizione necessaria per poter svolgere il nostro lavoro”.

In stretta collaborazione con le altre ONG che lavorano nella zona e che sono state anche loro costrette a sospendere le attività in sostegno di circa 28mila persone, INTERSOS chiede a gran voce che sia garantito l’accesso umanitario, a Batafango come in altre prefetture della RCA, dove la situazione è purtroppo simile.

Secondo l’OCHA, l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari,  in Repubblica Centrafricana 2,4 milioni di persone hanno bisogno di aiuti umanitari mentre il numero di rifugiati è di 481.600.

“Questo ennesimo ritiro dimostra ancora una volta un restringimento dell’aiuto umanitario in un paese dove ce n’è estremo bisogno”, dichiara Marco Ciapparelli, Direttore Regionale Africa Centro-Occidentale.

Il  primo  intervento  di  INTERSOS  in  Repubblica  Centrafricana  risale  all’inizio  del  2014,  per  portare assistenza alla popolazione in fuga dalla violenza del conflitto interno che sta devastando il Paese. Stiamo  lavorando  nelle  prefetture  di  l’Ouham,  Nana  Mambéré,  Nana-Gribizi  e  Ouham-Pende  per garantire  assistenza  medica  di  base, terapie  nutrizionali  intensive  a  donne  e  bambini  malnutriti, istruzione  e  promozione  del  reinserimento  scolastico, protezione  e  supporto  psicologico,  in particolare a donne e bambini che hanno subito o sono a rischio di violenze e abusi, e distribuzioni alimentari. Inoltre INTERSOS ha supportato l’Ospedale Prefettoriale di Bozoum per assicurare una fornitura sostenibile di servizi medici di base di qualità adeguata.