L’11, 12 e 13 settembre si sono tenute nella sede di INTERSOS a Ottavia, Roma, le giornate di formazione sulla comunicazione dedicate ai rifugiati selezionati all’interno di PartecipAzione, il programma realizzato da INTERSOS con UNHCR.

 

 

Tre giornate di formazione utili alle persone rifugiate per imparare a rapportarsi con mezzi di informazione italiani e per imparare a raccontarsi. Ma non solo. Il corso che ha visto riuniti a Roma l’11, 12 e 13 settembre, nel centro INTERSOS di Ottavia, diciassette membri delle associazioni di PartecipAzione, è stata una fondamentale occasione di incontro e scambio per tutti, partecipanti e organizzatori.

 

Il lungo periodo di lockdown e tutte le restrizioni per il COVID-19 hanno messo in grande difficoltà l’implementazione dei progetti da parte delle associazioni selezionate per l’edizione di quest’anno del programma che INTERSOS con UNHCR ha creato per il rafforzamento delle competenze delle organizzazioni di rifugiati che vivono in Italia. Potersi incontrare tutti dal vivo ha quindi avuto un significato ancora più forte.

 

Nella Capitale sono arrivati non solo i rappresentanti di tutte le organizzazioni vincitrici di quest’anno ma anche alcuni dei vincitori delle edizioni passate. Tutti loro, insieme a molti altri, avevano seguito a partire da aprile i moduli di formazione online sulla piattaforma di PartecipAzione Lab. Lezioni interattive su come scrivere un progetto, su come trovare fonti di finanziamento, sulla conoscenza di elementi base di protezione di chi arriva in Italia. E infine comunicazione: una prima parte è stata fatta online (fotografia e social media) e poi finalmente una parte in presenza, quest’ultima dedicata a media e migrazione, tecniche di intervista e public speaking. A tenere il corso a Roma è stato il giornalista Vittorio Longhi, formatore di grande esperienza nel campo della comunicazione legata a migranti e rifugiati. Con il supporto di INTERSOS e UNHCR, Longhi ha coinvolto i partecipanti in esercitazioni pratiche, mettendo a confronto notizie sui migranti scritte da diverse agenzie e giornali, interviste con diversi approcci, e spiegando i rischi possibili nel rapporto con i giornalisti.

 

“Con PartecipAzione ho imparato tanto” – ha detto Waquar, rifugiato pakistano che vive a Udine e che con l’associazione Ospiti in Arrivo ha creato un progetto legato al gioco del cricket. “Ho avuto le basi per pensare a progetti futuri”.

 

“PartecipAzione è partecipazione. In queste giornate di formazione ho conosciuto rifugiati con provenienze e storie diverse che non avevo mai avuto la possibilità di incontrare altrove” – ha commentato al termine del corso Abraham, rifugiato eritreo che vive a Bologna e che con l’associazione Next Generation si occupa di favorire l’arrivo in Italia dei rifugiati per motivi di studio.

 

“Grazie a questo programma sto imparando a parlare in pubblico e a sentirmi più sicura” ha detto Douaa, 19 anni, rifugiata siriana che vive in un piccolo borgo della Calabria, dove frequenta la scuola superiore. Con la sua associazione, Proloco Camini, insieme ad altre ragazze rifugiate, sta portando avanti il progetto di un laboratorio tessile che utilizza le antiche tecniche calabresi di recupero delle stoffe. “E grazie a PartecipAzione – ha aggiunto sorridendo – ho potuto anche vedere per la prima volta Roma!”.