In molti uffici del Comune di Roma sono attuate prassi di illegittima esclusione dall’iscrizione anagrafica. 15 organizzazioni firmano un documento per chiedere di invertire la rotta e garantire i diritti di tutti.

 

 

La mancata iscrizione anagrafica può determinare un grave pregiudizio nella sfera sanitaria, sociale ed economica delle persone respinte. Chi è escluso dai registri anagrafici è nei fatti, per l’amministrazione comunale, invisibile.

L’assenza di iscrizione anagrafica preclude, ad esempio, nella maggior parte dei casi, l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e ai centri per l’impiego, il diritto alla previdenza sociale, la partecipazione ai bandi per l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare, il diritto all’assistenza sociale, la richiesta di patrocinio a spese dello stato, il diritto all’elettorato attivo. Per i cittadini stranieri, inoltre, comporta molto spesso, nei fatti e contrariamente a quanto disposto dalla legge, l’impossibilità o la difficoltà di conseguire il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno.

Molto spesso le molteplici forme di esclusione dalla registrazione della residenza riguardano chi, a vario titolo, è considerato indesiderato: chi ha un’abitazione ritenuta non idonea, chi vive in condizioni abitative informali, chi è considerato indecoroso, chi è percepito come un pericolo per l’ordine pubblico oppure, semplicemente, chi è povero.

I dati evidenziano che dal 2014 al 2018 si è avuto il dimezzamento del numero delle iscrizioni per persone senza fissa dimora. Nel 2014, infatti, il numero delle iscrizioni per senza fissa dimora era di 37.928. Nel 2018 è sceso a 19.639.

 

È quanto emerge dal documento L’anagrafe respingente. Una fotografia di Roma in emergenza, promosso da 15 organizzazioni attive nella Capitale ed elaborato grazie al confronto e alla condivisione tra avvocati, attivisti, giuristi, operatori sociali e legali, e organizzazioni non governative. La fotografia fornita riguarda il Comune di Roma, nel suo complesso. In alcuni territori del Comune la normativa è applicata in maniera puntuale grazie all’impegno e alla professionalità di molti funzionari e amministratori pubblici. In altri territori del Comune, viceversa, la difformità tra legge e prassi è molto marcata.  

L’anagrafe è un potente dispositivo di filtraggio, selezione, gerarchizzazione. È un confine invisibile ma reale. È membro a pieno titolo della comunità territoriale soltanto chi consegue l’iscrizione anagrafica.  L’emergenza socio sanitaria ed economica rende non più rinviabile l’accesso ai diritti anche per chi, alla stato attuale, ne è escluso. Nel documento sono descritte, in 10 punti, le iniziative che l’amministrazione del Comune di Roma può assumere per tutelare le persone e promuovere i diritti. 

 

 

LISTA FIRMATARI DEL DOCUMENTO:

A Buon Diritto Onlus

ActionAid

ASGI – Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione

Black lives matter Roma

Caritas Roma

Centro Astalli

CIR – Consiglio Italiano per i Rifugiati

Comunità di Sant’Egidio

Focus – Casa dei diritti sociali

INTERSOS

Laboratorio 53

MEDU – Medici per i diritti umani

MSF – Medici senza frontiere

Médecins du Monde France – Missione Italia

Pensare Migrante