Tante le associazioni della rete di PartecipAzione che si sono attivate in tutto il Paese per supportare le famiglie in difficoltà e informare i migranti.

 

 

Una mano agli anziani che non possono uscire per fare la spesa, un aiuto ai senzatetto che non hanno da mangiare. Video in tante lingue per spiegare il Coronavirus, tour con il microfono per informare i braccianti. Sono tante le iniziative portate avanti in queste settimane dalle associazioni della rete di PartecipAzione, il programma di INTERSOS e UNHCR che ogni anno finanzia progetti che favoriscono l’inclusione dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Italia.

 

A Castel Volturno, nel Casertano, per esempio, la band musicale dei Kalifoo Ground ha pensato ai tanti braccianti che in queste zone lavorano e vivono isolati, senza contatti con le istituzioni e con scarso accesso alle informazioni. Il gruppo, formato da due italiani e tre rifugiati provenienti da Nigeria e Camerun, ha organizzato uno “speakeraggio” in diverse lingue: con il furgone girano a turno per le periferie e per le campagne, con microfono e amplificatore, per informare i migranti -per lo più braccianti- sulle misure di prevenzione dal Coronavirus e sulle norme disposte dal Governo sugli spostamenti. I Kalifoo Ground fanno parte di una grande rete di volontariato, Caserta solidale, e insieme a sessanta volontari si occupano anche di consegnare a casa la spesa e le medicine alle persone che non possono uscire e di portare pacchi alimentari solidali alle famiglie in difficoltà economica.

 

In Campania c’è anche l’associazione Irpinia Altruista che ad Avellino, in collaborazione con la rete Soma e con il Comune, porta a casa cibo e medicine a chi lo richiede chiamando un centralino messo a disposizione dal 118. A Foggia, i volontari dell’associazione Aiims stanno aiutando la comunità ghanese a raccogliere le richieste dei lavoratori stranieri che hanno diritto al bonus di 600 euro e che, per difficoltà con la lingua, non possono gestire in autonomia la pratica con l’INPS.

 

A Torino ci sono invece i rifugiati di Mosaico che in queste settimane stanno aiutando le famiglie che vivono negli edifici occupati portando loro alimenti e prodotti per l’igiene. L’associazione, tra i vincitori di PartecipAzione nel 2018, sta anche collaborando con il Comune per gestire la situazione dei senzatetto che passano la notte nei dormitori ma che non sanno dove andare al mattino, dato che tutti i centri diurni di aggregazione sono chiusi in questo periodo.

 

Sul fronte della diffusione delle informazioni, Il Grande Colibrì sta facendo un lavoro enorme: l’associazione, nata nel 2016 per supportare i rifugiati e i richiedenti asilo LGBT in Italia, con l’aiuto di una vasta rete di organizzazioni territoriali, ha finora tradotto in 46 lingue testi e video sia sulla prevenzione dal COVID-19 che su questioni di natura legale. Tra le collaborazioni nate nelle ultime settimane, c’è proprio quella con INTERSOS: i nostri mediatori, insieme ai membri del Grande Colibrì, stanno lavorando alla traduzione in altre lingue di video sul Covid-19 per i migranti che sono in Grecia e si stanno dedicando anche alla traduzione di testi che spiegano a chi deve fare domanda di asilo lì come muoversi nel caos in cui il Paese è finito da febbraio.

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