Con due cliniche mobili supportiamo il sistema sanitario ucraino fortemente sotto pressione dopo quasi un anno di conflitto

 

 

Per supportare la risposta ai crescenti bisogni e colmare i vuoti del sistema sanitario, INTERSOS ha rafforzato in questi mesi il suo intervento sanitario in diverse aree del Paese. Le nostre cliniche mobili, composte da un medico e due infermieri, forniscono cure mediche e accesso ai farmaci in diverse località rurali negli oblast’ (regioni) di, Poltava, Odessa, Mykolaiv e Kharkiv. In questi luoghi la presenza e la capacità delle strutture sanitarie esistenti è più ridotta e quindi incapace di assicurare l’accesso universale alla salute.

 

La logica del nostro intervento è rispondere ai bisogni più urgenti e non creare ulteriori bisogni con la nostra presenza – sottolinea Irad Belmont, coordinatore medico di INTERSOS in Ucraina quindi, il nostro obiettivo è colmare il vuoto tra i bisogni che identifichiamo e i servizi già disponibili, supportando il sistema sanitario nazionale e locale e collaborando con le altre ONG presenti, senza creare duplicazioni e focalizzandoci su un settore specifico, che è quello della salute primaria”.

 

Tra i pazienti prevalgono gli anziani, insieme alle donne e ai bambini, e le persone con malattie croniche come diabete, ipertensione, patologie cardiovascolari e respiratorie. Due cliniche mobili lavorano in sette località nella regione di Odessa, una serve regolarmente un centro per sfollati nella regione di Mykolaiv, dove trovano rifugio circa 400 persone, un altro team mobile è attivo in due località della regione di Poltava e a Kharkiv. Le strutture di intervento sono principalmente quelle adibite a centri di accoglienza per gli sfollati interni come scuole, asili ed altri edifici pubblici. All’attività medica diretta si affiancano campagne di prevenzione e sensibilizzazione su patologie come il Covid-19 o l’HIV, mentre prosegue il sostegno alle strutture sanitarie esistenti, con la fornitura di dispositivi sanitari, come ad esempio la consegna di ecografi e macchinari per radiografie che scarseggiano in diverse aree del territorio, e medicinali.

 

Per garantire a più persone l’accesso alle cure, l’aiuto umanitario si concretizza anche attraverso un’assistenza in denaro indirizzata alle persone che non possono permettersi autonomamente di sostenere le spese per cure mediche di base specialistiche, o il costo del trasporto per raggiungere le strutture sanitarie spesso collocate in aree distanti e difficilmente raggiungibili.

 

Distribuire beni di prima necessità

 

Nelle aree in cui operiamo, la popolazione sta facendo i conti non solo con il conflitto, ma anche con la carenza di beni e servizi essenziali. Tra le principali attività svolte negli ultimi mesi, la distribuzione di kit di primo soccorso è stata sin da subito essenziale per distribuire beni di prima necessità alle persone sfollate negli Oblast interessati: nella sola area di Poltava, durante il mese di gennaio 2023, sono stati consegnati vestiti e coperte pesanti per l’inverno a circa 450 persone, più di 10mila sfollati hanno ricevuto pacchi di cibo per affrontare le rigide temperature invernali e la carenza di elettricità che inficia la possibilità di cucinarsi. Circa 700 famiglie sono state raggiunte per consegnare loro pacchi di medicinali essenziali.

 

Ad aggravare la già drammatica situazione, c’è anche da considerare la carenza di elettricità, conseguenza di bombardamenti mirati a reti elettriche avvenuti durante tutto l’arco del conflitto in corso. La carenza di corrente incide enormemente sul rendimento degli ospedali, spesso, infatti, necessitano di reperire generatori di elettricità per poter garantire il proseguimento di cure vitali come terapie intensive, interventi chirurgici o cure specifiche nei reparti materno-infantili.

 

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