“Di quel giorno ricordo lo scoppio improvviso, la luce andata via, mio marito che mi raggiunge con ferite sul corpo e lo spavento dei miei figli. Siamo siriani, conosciamo bene il rumore delle bombe, la paura dei bombardamenti improvvisi, la distruzione e devastazione ovunque. Eppure, di quell’esplosione al porto di Beirut ci portiamo addosso ancora un grande trauma. Pensavamo di poter finalmente vivere in un luogo sicuro.” 

Sarah è una donna siriana, vive a Beirut con la sua famiglia, suo marito e tre figli. Il 4 agosto 2020 lo ricorda come uno dei giorni più terrorizzanti della sua esistenza. 

 

     

 

L’esplosione che ha devastato il porto di Beirut e tutta l’area circostante, ha causato almeno 220 vittime e 7mila feriti. 200 mila abitazioni colpite, 40 mila edifici danneggiati, 15 mila attività produttive messe in ginocchio, tre ospedali inagibili, 178 scuole danneggiate. 

“L’esplosione ha colpito fortemente la nostra casa, abbiamo vissuto in quello che restava del nostro appartamento per i due mesi successivi. Tutto intorno non c’era più nulla. Le mura erano distrutte, le finestre avevano ceduto lasciando grandi buchi. Non abbiamo dormito per giorni, i nostri figli avevano incubi costanti”.

Nei quartieri più colpiti come Karm el Zeytoun, Karantina, Bourj Hammoud, Geitawi e Nabaa si contano ancora oggi più di 500.000 persone sfollate: libanesi, rifugiati siriani e lavoratori migranti senza casa, senza lavoro, senza risorse economiche per accedere ai beni primari.

Sarah ha vissuto quel giorno con una bambina in arrivo, era incinta di 8 mesi. Farah, questo il nome che le è stato dato, è riuscita a venire al mondo nonostante le difficoltà di accesso alle strutture mediche nella Beirut distrutta. INTERSOS ha conosciuto questa famiglia proprio in quei giorni complessi, cercando di assisterla consegnando beni di prima necessità e supporto economico.  

Ora Sarah e la sua famiglia hanno bisogno di una nuova casa, un posto sicuro da dove poter ripartire in una Beirut ancora lacerata dall’esplosione e da una crisi economica in costante peggioramento.

 

 

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