I conflitti armati e le emergenze dovute a persecuzioni e all’impossibilità di sopravvivere in maniera decente stanno forzando sempre più persone a fuggire dalle loro case. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), nel 2018 il numero di persone costrette ad abbandonare la propria casa ha raggiunto i 68,5 milioni.

La comunità internazionale non è riuscita a sviluppare una risposta volta a proteggere queste persone e comunità.

Il rapporto Asylum Criminalisation in Europe and Its Humanitarian Implications di United Against Inumanity cerca di fare chiarezza sulle politiche attraverso le quali l’Unione Europea nel suo insieme e vari Stati membri individualmente, hanno perseguito programmi per scoraggiare l’arrivo e la mobilità delle persone, fino ad arrivare a una vera e propria criminalizzazione dell’immigrazione. Tra queste vengono identificate:

il rafforzamento dei controlli alle frontiere e delle operazioni militari in mare e in paesi terzi;
– il trattamento inumano dei richiedenti asilo che si trovano già nell’Unione Europea;
– l’approvazione di leggi e regolamentazioni che ostacolano le ONG nelle loro operazioni di salvataggio in mare e il loro accesso a strutture di accoglienza e detenzione e a zone di transito tra i confini;
– lo sviluppo, da parte di numerosi politici europei, di una narrativa basata sull’idea di “crisi migratoria”, nonostante il numero effettivo di persone che cercano rifugio sia considerevolmente diminuito rispetto al 2015.

In relazione a quanto accaduto in Europa e nel Mediterraneo, United Against Inumanity sottolinea che:

– È molto preoccupante che l’UE e vari stati membri abbiano investito molto in programmi e narrative che demonizzano altri esseri umani che, di conseguenza, si trovano di fronte a ulteriori rischi che mettono in pericolo la loro stessa vita.
– È altrettanto preoccupante che il personale umanitario, i cittadini e altri individui che si impegnano per salvare e assistere persone, siano criminalizzati e sottoposti a campagne diffamatorie volte a contrastare i programmi di assistenza e le iniziative di solidarietà.

Il rapporto segnala, inoltre, alcune tra le più efficaci iniziative poste in essere per contrastare la criminalizzazione dell’immigrazione nell’UE, quali:
il monitoraggio e la documentazione di casi di violazione dei diritti umani dei richiedenti asilo,
l’utilizzo delle informazioni raccolte da parte di alcune organizzazioni attraverso le iniziative di monitoraggio per la segnalazione ai tribunali internazionali e commissioni UE,
lo sviluppo di campagne mirate a mettere in evidenza l’emarginazione sociale come conseguenza della criminalizzazione del diritto di asilo.

Quale movimento globale di individui e gruppi indignati per il trattamento spietato dell’Europa nei confronti di persone che lottano per sfuggire a situazioni terribili, United Against Inhumanity si propone di contribuire alla mobilitazione delle organizzazioni e la società civile per sostenere il cambiamento nelle politiche e nelle pratiche dei governi e delle altre parti in conflitto che ostacolano il diritto di bambini, donne e uomini a mettersi in salvo.

United Against Inhumanity è una campagna internazionale lanciata da individui, gruppi della società civile e organizzazioni non governative preoccupate per la costante violazione delle norme e degli standard adottati dopo la seconda guerra mondiale per rendere il mondo un posto più sicuro per vittime di conflitti e rifugiati.