Essere volontari per INTERSOS significa impegnarsi in prima persona per un mondo più giusto in difesa delle persone più vulnerabili, come donne e bambini vittime di guerra, di violenza e disastri naturali.
Se anche tu condividi i valori della solidarietà, giustizia e dignità della persona, dell’uguaglianza dei diritti e delle opportunità per tutti i popoli, potresti fare come Federica e aggiungerti ad uno dei gruppi INTERSOS, disseminati su tutti il territorio italiano.

Federica ha 22 anni e studia Lingue Orientali alla Sapienza.

Come hai conosciuto INTERSOS?
Sono originaria di San Benedetto del Tronto e a Roma condivido l’appartamento con altre studentesse fuori sede come me. Una di loro era una volontaria di INTERSOS e vedere il suo entusiasmo per l’organizzazione mi ha incuriosito.

Quale è il tuo impegno con INTERSOS?
Quanto ero al liceo ero già impegnata nel sociale, ero attivista di Amnesty International e così il lavoro sulle campagne di sensibilizzazione lo sento molto vicino. Poi ogni volta che c’è qualche iniziativa, che sia stare ai banchetti per offrire le uova di Pasqua a sostegno dei bambini soli a causa di guerre e emergenze o partecipare ad una serata di musica e informazione sulla campagna Europa senza muri, cerco sempre di dare il mio contributo.

Ricordi un episodio particolare che ti è successo mentre svolgevi la tua attività di volontaria?
La prima volta che mi sono avvicinata a INTERSOS è stato per un incontro tra volontari di Roma e Napoli che si teneva a INTERSOS24, il centro di cure primarie e di accoglienza di minori non accompagnati  e madri con bambini che l’organizzazione gestisce a Torre Spaccata. L’atmosfera era molto coinvolgente e il posto davvero evocativo. Per me che vorrei lavorare nel campo della mediazione culturale è stato un colpo di fulmine. Che ancora continua.