di Bashir Ali Aden

In Sud Sudan la guerra non ha risparmiato niente. Nemmeno le scuole. Occupate, saccheggiate, distrutte dai combattimenti. Ma la voglia dei bambini sud sudanesi di studiare, di crescere e di costruirsi un futuro sembra inesauribile. Da questa incredibile risorsa, INTERSOS lavora nel campo dell’istruzione, la più grande e potente ricchezza per ricostruire un Paese devastato.

Nello Unity State, una delle regioni più colpite dalla guerra civile che sta dilaniando il Paese, gli scontri sono cominciati nel dicembre del 2013, pochi giorni dopo i primi combattimenti a Juba, nell’estremo sud. Qui si concentra il più alto numero di sfollati dello Stato: più di 120 mila persone sono ospitate all’interno della base delle Nazioni Unite in Sud Sudan. Molte di queste sono bambini.

A scuola con INTERSOS

In questa regione a nord del Sud Sudan, INTERSOS ha il suo più grande Programma Educativo del Paese. Attivo dal 2014, oggi supporta 23 scuole – 3 nel campo delle Nazioni Unite, 11 nella cittadina di Mayom, 2 nella cittadina di Rubkona, 2 a Bentiu e 5 a Mayendit – con un totale di 31.728 studenti e studentesse iscritti a corsi primari e ai nostri progetti di sviluppo per l’infanzia.

Con il supporto e la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, INTERSOS ha potuto svolgere esami nazionali nel campo delle Nazioni Unite. Tra il 2015 e il 2017 più di mille ragazzi e bambini vi hanno partecipato e i risultati sono stati ottimi in termini di performance.

Lo scopo del nostro progetto è di offrire un’istruzione di qualità e protezione fisica, psicologica e cognitiva per gli studenti di queste aree svantaggiate e in crisi, che in questo modo non sprecano il loro tempo e possono procedere con i loro studi.

In questo senso il programma è una vera e propria ancora di salvezza: l’istruzione mitiga l’impatto psicosociale della guerra dando a questi ragazzi un senso di normalità e di stabilità e nuove speranze per il loro futuro. Allo stesso tempo li protegge dallo sfruttamento sessuale ed economico e dai pericoli a cui la guerra e la carestia li espongono, come il reclutamento nei gruppi di combattenti o nel crimine organizzato.

Il programma prevede anche la costruzione e il recupero delle classi, la formazione degli insegnanti e dei comitati scolastici, la distribuzione di materiali educativi e di questionari di valutazione, il supporto e il coordinamento delle attività per i ragazzi in collaborazione con i partner e con le autorità locali.

L’istruzione è l’unica eredità che resterà alle comunità del Sud Sudan quando la crisi sarà finita. La strada è ancora lunga, ma il successo e la felicità dei tanti ragazzi coinvolti nel nostro progetto ci fanno sperare che quel futuro non sia così lontano.