Niger

2019
Primo intervento nel Paese
21.300
Persone raggiunte
6
Progetti
1.696.575€
Budget attività
Contesto
A seguito del colpo di Stato avvenuto il 26 luglio 2023, la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale ha imposto severe sanzioni contro il Paese. Tali sanzioni, revocate il 24 febbraio 2024, hanno avuto un impatto profondamente negativo sulla popolazione, in particolare con l’aumento del costo della vita e la carenza di elettricità.
La situazione in termini di sicurezza in Niger rimane fragile a causa della presenza di gruppi armati, in particolare nell’area di Liptako Gourma e nel bacino del Lago Ciad, dove c’è un’alta concentrazione di sfollati. La stessa area è fortemente colpita dagli effetti del cambiamento climatico, dalla scarsità d’acqua e dalla crisi alimentare.
Nel 2023, 4,3 milioni di persone hanno avuto bisogno di assistenza umanitaria. Nel gennaio 2024, il Niger ha ospitato quasi 690.000 rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni, la maggior parte dei quali nelle regioni di Tillaberi, Tahoua e Diffa.
SETTORI DI INTERVENTO
L’intervento di INTERSOS
Per i richiedenti asilo, la crisi umanitaria che colpisce il Paese rende difficile soddisfare i bisogni di base. Con un approccio multisettoriale, INTERSOS assiste i richiedenti asilo offrendo molteplici servizi di protezione, dall’assistenza legale per l’ottenimento dei documenti civili all’accesso ai servizi di base, al supporto psicosociale e all’assistenza economica per i rifugiati, sia che si trovino nei campi profughi che nei centri urbani. Nel campo di Agadez offriamo attività educative e ricreative per i bambini e servizi di protezione dell’infanzia.
Tra le attività di protezione che svolgiamo, c’è anche la creazione di spazi sicuri per donne e ragazze. Questi luoghi sono particolarmente importanti in Niger, un Paese con un altissimo tasso di violenza di genere.
Con l’obiettivo di integrare i migranti subsahariani che non hanno opportunità di lavoro o accesso all’istruzione, INTERSOS offre formazione per lo sviluppo delle competenze personali, attività di educazione non formale e corsi di lingua.
Le strutture di protezione comunitaria, i leader delle comunità e le autorità amministrative e locali hanno beneficiato di un rafforzamento delle capacità in materia di protezione dei minori e di violenza di genere, per sensibilizzare le comunità in cui operano e per facilitare l’identificazione dei casi di protezione dei minori e di violenza di genere.











