Copertura sanitaria universale: l'impegno di INTERSOS

12 Dicembre 2024

Oltre la metà della popolazione mondiale – 4,5 miliardi di persone – non ha attualmente accesso ai servizi sanitari essenziali, nonostante gli impegni politici presi a livello globale per raggiungere una copertura sanitaria universale entro il 2030.

La copertura sanitaria universale rappresenta un impegno a garantire che ogni persona, ovunque si trovi, possa accedere facilmente ai servizi sanitari di cui ha bisogno senza dover affrontare difficoltà economiche. Abbraccia una vasta gamma di interventi, dalla prevenzione, come vaccinazioni ed educazione sanitaria, alla promozione di stili di vita più sani. Include inoltre servizi curativi per il trattamento delle malattie, interventi riabilitativi per favorire la ripresa e, infine, cure palliative per migliorare la qualità della vita nelle fasi più delicate.

Concretamente, l’assenza di accesso ai servizi sanitari essenziali significa che miliardi di persone non possono ricevere vaccinazioni di base, trattamenti per malattie curabili, o supporto durante emergenze sanitarie. Le madri non hanno assistenza adeguata durante la gravidanza e il parto, i bambini non ricevono cure fondamentali per prevenire malattie mortali o far fronte alla malnutrizione, e chi soffre di condizioni croniche o terminali non dispone di terapie o cure palliative. Questo divario genera disuguaglianze profonde: le famiglie già vulnerabili sono costrette a scegliere tra curarsi e soddisfare bisogni primari, come il cibo o l’istruzione. 

Realizzare la copertura sanitaria universale significa quindi investire in sistemi sanitari forti e inclusivi, capaci di rispondere ai bisogni di tutti, con particolare attenzione alle comunità più svantaggiate, eliminando barriere economiche e geografiche per garantire il diritto fondamentale alla salute. L’accesso alle cure, oltre a essere un diritto umano universale, è il presupposto per la nascita di comunità più resilienti, produttive, pacifiche e prospere. 

Con i nostri progetti in Africa, Asia, Europa e America Latina ci impegniamo da anni a promuovere la copertura sanitaria universale, garantendo l’accesso a cure gratuite e di qualità nonché ai farmaci essenziali, vaccini e diagnostica , sostenendo e rafforzando i sistemi sanitari esistenti senza stravolgerli. 

Diamo priorità alle persone più vulnerabili, soprattutto ai bambini sotto i 5 anni, alle donne in età riproduttiva, alle persone con disabilità e agli anziani e garantiamo l’accesso alla salute primaria alle popolazioni colpite dalle crisi, come sfollati interni, rifugiati, rimpatriati, migranti e comunità ospitanti vulnerabili. Coinvolgiamo le comunità colpite in ogni fase dei nostri interventi sanitari: dalla valutazione e progettazione del programma, all’attuazione, fino al monitoraggio.

Contesti di intervento

 

Nelle aree in cui l’accesso alle cure è particolarmente complesso, come le zone isolate o di difficile accesso oppure in contesti di conflitto e povertà, diversi fattori contribuiscono a ostacolare l’accesso ai servizi sanitari. Il numero limitato di strutture sanitarie, le difficoltà logistiche legate ai trasporti, la carenza di personale qualificato e la scarsità di risorse rendono difficile per le persone ottenere le cure di cui hanno bisogno. Determinanti sociali come la povertà, l’accesso limitato all’istruzione, la discriminazione e le disuguaglianze di genere aggravano ulteriormente queste sfide.

INTERSOS affronta queste sfide operando sul terreno, coordinandosi con i sistemi sanitari locali e rafforzando le loro capacità. Con i nostri team mobili, forniamo assistenza sanitaria in contesti dove i servizi sono insufficienti, riabilitiamo ambulatori e cliniche esistenti, assicuriamo la formazione continua per il personale sanitario locale e garantiamo l’approvvigionamento di farmaci e prodotti medici essenziali. Inoltre, collaboriamo con le comunità locali per promuovere l’educazione sanitaria, riducendo le barriere sociali e culturali che ostacolano l’accesso alle cure. Questo approccio integrato non solo migliora l’accesso ai servizi sanitari, ma contribuisce anche a rafforzare la resilienza delle comunità, potenziando la loro capacità di affrontare le sfide sanitarie in modo sostenibile nel lungo periodo.

Afghanistan

 

In Afghanistan, dove vivono circa 38 milioni di abitanti, una parte significativa della sua popolazione che vive in aree remote, culturalmente diverse e difficili da raggiungere. Questa parte del Paese è sempre più vulnerabile e bisognosa di aiuti umanitari, in particolare nei settori della salute e della nutrizione. 13,2 milioni di persone in 34 province risiedono in aree in cui i servizi di assistenza sanitaria primaria non sono raggiungibili in meno di un’ora piedi. In Afghanistan, INTERSOS interviene in aree estremamente isolate, dove la maggior parte della popolazione deve guidare per due o tre ore su strade pericolose solo per raggiungere il centro sanitario più vicino. Nel 2024 abbiamo aperto due nuove strutture sanitarie nelle aree remote della provincia di Uruzgan. Qui forniamo servizi sanitari, nutrizionali e di protezione alle comunità di queste zone.

Venezuela

 

L’accesso alla salute in Venezuela è limitato. Le strutture mediche presenti sono poche e spesso irraggiungibili per la maggior parte della popolazione locale, per via delle grandi distanze e della carenza di trasporto pubblico. INTERSOS da oltre due anni interviene proprio su questo fronte: portare cure mediche lì dove manca. I nostri team si spostano sul territorio per garantire l’assistenza sanitaria e la protezione dei migranti e delle comunità rurali locali.

Salute materno infantile

I problemi di salute sessuale e riproduttiva sono la principale causa di mortalità a livello mondiale per le donne in età fertile. I progressi globali nella riduzione delle mortalità materno infantile si sono arrestati dal 2016. Ogni anno, 287.000 donne muoiono durante la gravidanza o il parto, 1,9 milioni di bambini muoiono prima di nascere e 4,9 milioni di bambini muoiono prima di compiere 5 anni. La maggior parte di questi decessi è legata a condizioni prevenibili o curabili e può essere ampiamente evitata garantendo l’accesso a cure pre e post natali e a parti assistiti da staff qualificato. La gran parte dei decessi materni è causata da gravi emorragie, ipertensione, infezioni legate alla gravidanza, complicazioni da aborto non sicuro e patologie pregresse che possono essere facilmente identificate e trattate con servizi adeguati di salute sessuale e riproduttiva. Le problematiche legate al parto non sono l’unico rischio associato a un accesso limitato ai servizi di salute sessuale e riproduttiva. Le donne che vivono nei Paesi in via di sviluppo sono particolarmente vulnerabili a infezioni sessualmente trasmesse, inclusi l’HIV, e a violenza sessuale e di genere.

Questi problemi sono ancora più accentuati per gruppi di donne già marginalizzate, come rifugiate, sfollate, migranti e lavoratrici del sesso, che affrontano difficoltà aggiuntive nell’accesso a cure adeguate, protezione e supporto.

Un migliore accesso ai servizi sanitari per i bambini può ridurre significativamente la mortalità e morbilità infantile, prevenendo e trattando malattie come polmonite, diarrea, malaria e complicazioni legate al parto, che sono le principali cause di morte infantile. Grazie a cure neonatali adeguate, vaccinazioni, una nutrizione corretta, pratiche igieniche appropriate e un accesso tempestivo ai farmaci pediatrici, è possibile migliorare significativamente la salute dei bambini.

Nei Paesi in cui operiamo, lavoriamo per ridurre il tasso di diffusione delle malattie e di mortalità materna e neonatale, aumentando la consapevolezza della comunità e le misure preventive relative alla salute della donna e del bambino e contribuendo a migliorare i servizi dedicati alla salute sessuale e riproduttiva offerti nelle strutture sanitarie. 

Burkina Faso

 

La crisi in corso in Burkina Faso ha compromesso il sistema sanitario e ha esacerbato la crisi alimentare, causando un elevato numero di casi di malnutrizione nei bambini e nelle donne in gravidanza e in allattamento. Nel Paese, inoltre, il tasso di maternità materno-infantile è molto elevato, con 264 decessi materni ogni 100.000 parti. Tuttavia questi dati sono facilmente sottostimati, pochè molti parti avvengono nei villaggi, soprattutto nelle zone rurali, dove non tutti i casi di morte materna e neonatale che si verificano vengono registrati. 

Nella regione orientale del Burkina Faso INTERSOS garantisce la presa in carico medica e nutrizionale gratuita dei bambini e delle donne incinte e che allattano. Qui, in diverse zone,  non è possibile accedere alle strutture sanitarie durante la notte o il pomeriggio, perché sono chiuse  o funzionano per poche ore, o perché si trovano in aree sottoposte a coprifuoco a causa del conflitto in corso. Le donne si ritrovano quindi spesso costrette a partorire nella propria abitazione senza un minimo di assistenza. Per questo motivo INTERSOS collabora con le ostetriche tradizionali, fornendo loro una formazione continua e attrezzature per garantire buone condizioni igieniche durante i parti nelle aree di difficile accesso. Nelle zone sicure, invece, le ostetriche tradizionali svolgono un ruolo fondamentale nel sensibilizzare i membri della comunità sull’importanza di partorire nei centri sanitari con personale qualificato e di accedere ai servizi di visita prenatale e postnatale.

Afghanistan

 

In Afghanistan l’incidenza delle morti di parto è fra le più alte al mondo. Secondo i dati di UNICEF, ogni 100.000 nascite 638 madri muoiono durante il parto. Il Paese fa i conti con una grave carenza di ostetriche qualificate con un sistema sanitario privo di risorse e con infrastrutture carenti, soprattutto nelle aree rurali e poco servite. In molte delle aree remote dell’Afghanistan, le difficoltà di accesso alle strutture sanitarie, combinate con convinzioni culturali e la mancanza di un’educazione sanitaria, portano a strazianti tragedie per le famiglie durante la gravidanza, il parto e nei primi giorni di vita di un bambino. Nei centri sanitari di INTERSOS i servizi di assistenza al parto sono attivi 24 ore su 24, sette giorni su sette e il personale dedicato fornisce inoltre servizi post-parto, dove le famiglie imparano competenze essenziali come l’allattamento al seno, ricevono un calendario per le vaccinazioni dei loro figli e kit per il post-parto e per la cura dei loro neonati. Queste strutture sanitarie non solo forniscono servizi sanitari essenziali, ma contribuiscono anche a cambiare i comportamenti, a costruire la fiducia e a insegnare alle comunità l’importanza di prendersi cura della propria salute e del benessere dei propri cari.

Bambini

Attualmente circa mezzo miliardo di bambini vive in una zona di conflitto e  il 40% degli sfollati in tutto il mondo sono bambini. Nei contesti di crisi, si stima che i tassi di diffusione delle malattie e mortalità nei bambini sotto i 5 anni siano fino a venti volte superiori a quelli dei bambini che vivono in contesti più stabili. 

Nel mondo 1 bambini su 4 sotto i 5 anni – ossia oltre 180 milioni- vive in condizioni di grave povertà. Tra questi, quasi due milioni di bambini sono affetti da malnutrizione acuta grave, e i livelli di malnutrizione cronica nei bambini sono elevati soprattutto nei Paesi attraversati da conflitti spesso aggravati da shock economici e crisi climatiche.

INTERSOS lavora nei contesti di crisi per garantire l’accesso a cure sanitarie essenziali per i bambini soprattutto quelli sotto i 5 anni di età, inclusi trattamenti per la malnutrizione, vaccinazioni e assistenza sanitaria di emergenza. Il nostro approccio mira a ridurre la diffusione delle malattie e la mortalità infantile, cercando di migliorare le condizioni di salute dei bambini e di garantire l’accesso gratuito alle cure di base. Ciò avviene attraverso la formazione del personale sanitario sui protocolli pediatrici, l’approvvigionamento di farmaci pediatrici essenziali e di supplementi nutrizionali, nonché la creazione di unità nutrizionali ambulatoriali e ospedaliere. Inoltre, vengono istituiti circuiti facilitati per permettere un accesso rapido ai centri di salute e, quando necessario, agli ospedali. INTERSOS si concentra anche sul coinvolgimento diretto delle comunità, sensibilizzando e fornendo informazioni essenziali alle famiglie e ai caregiver su temi cruciali come l’igiene, le vaccinazioni e la nutrizione, per migliorare la salute dei più piccoli in modo diretto e sostenibile.

Nigeria

 

Nello Stato del Borno, in Nigeria, si registrano i più alti tassi di ricovero di bambini con diagnosi di malnutrizione acuta grave e con complicazioni cliniche come infezioni intestinali e respiratorie. Nel nord-est e nord ovest del Paese, ci sono quasi 5,4 milioni di bambini di età compresa tra 0 e 5 anni che soffrono la fame e tra questi quasi 1,8 milioni si trovano nello stadio di malnutrizione acuta grave. A Maiduguri, da anni, INTERSOS cura i bambini manutriti nell’unico centro di cura per la malnutrizione della zona.

Burkina Faso

 

Il Burkina Faso è uno dei Paesi più poveri al mondo e, a causa della crisi di sicurezza in atto nel Paese, sta vivendo un ulteriore declino dei suoi due principali mezzi di sussistenza: l’agricoltura e l’allevamento. Questo fa si che i di tassi di malnutrizione nel Paese siano estremamente alti. Secondo il Global Humanitarian Overview del 2025, il 55% delle persone che necessitano di aiuti umanitari nel Paese sono bambini.

Nella regione orientale di Burkina Faso, INTERSOS forma il personale di diversi centri sanitari e di promozione sociale per migliorare la capacità nelle strutture di diagnosi e trattamento delle malattie infantili. Supportiamo inoltre i centri sanitari e di promozione sociale nella gestione dei casi di malnutrizione acuta moderata e di malnutrizione acuta grave, fornendo i farmaci non disponibili nei centri, come antibiotici, vermifughi e antimalarici. Nei casi di malnutrizione acuta grave con complicanze che riichiedono un traferimento al Centro di Recupero e Educazione Nutrizionale dell’ospedale di Fada, INTERSOS si fa carico di coprire i costi dei farmaci non disponibili e di eventuali trasfusioni.